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A Roma
situazione ingovernabile
Renzi deve rendersene conto
Marino a casa con le buone o con le cattive
Il
comune di Roma va commissariato oppure no?
Premesso che per noi il peggior consiglio comunale è sempre più conveniente
del miglior commissariamento; premesso altresì che sul punto di Mafia
Capitale la pensiamo come Giuliano Ferrara, siamo convinti che a Roma non sia
presente l’organizzazione criminale della ndrangheta; ci sono investimenti e
affari che la mafia fa a Roma, ma le note cellule criminogene chiamate
“locali” a Roma non sono presenti a nostro avviso, come invece lo sono in
alcune città del Nord d’Italia.
È probabile che l’attuale procuratore capo di Roma porti con se il bagaglio
culturale, giuridicamente parlando, di cui si è permeata la sua esperienza
reggina.
Orbene, ogni volta che un consiglio comunale viene
sciolto, i rappresentanti del governo si gloriano, sorridenti davanti alle
telecamere, dell’ennesimo “colpo” inferto alle organizzazioni criminali
infiltrate nella pubbliche amministrazioni.
Quando, su proposta del Ministro Cancellieri (da che
pulpito veniva la predica!), fu sciolto il consiglio comunale di una Città
Metropolitana come Reggio Calabria, nell’aula della Camera dei Deputati
qualcuno gridò che quello era un provvedimento “infame” e ingiusto. Il
Ministro sostenne, nel dibattito, che quella del governo era “un’azione
preventiva” (Sic!) e che la sua relazione era stata approvata all’unanimità
dal Consiglio dei Ministri: immaginiamo in quanti allora prestarono
attenzione!
Orbene, a Reggio fu sciolto un consiglio eletto da 6 mesi, e ciò con grande
gaudio dei ras sedicenti democratici del PD. Abbiamo riletto gli atti della
commissione d’accesso prefettizia e ci sarebbe da ridere, se non dovessimo
piangere, paragonandoli a quanto sta succedendo al comune di Roma.
Sono stati arrestati politici e burocrati del comune di Roma in numero
esorbitante, contrariamente a quanto era avvenuto nella città calabrese.
A Roma sono agli arresti presidenti del Consiglio Comunale, presidenti di
municipi, capi di gabinetto e loro vice, assessori, burocrati, coinvolto il
mondo delle cooperative e chi più ne ha più ne metta, fino ad arrivare e
membri del governo in carica.
Capiamo la vicinanza del Ministro dell’Interno con il sottosegretario
Castiglione, ma le istituzioni sono un’altra cosa.
La magistratura è intervenuta e ha fatto per intero il proprio dovere, al di
là dei nominalismi, ma la politica quando interviene? E l’ottimo prefetto
Gabrielli che aspetta a chiedere di essere autorizzato a nominare e insediare
la commissione d’accesso agli atti del comune?
Un comune che quest’anno porta un debito fuori di bilancio di quasi un
miliardo di euro è vicino o no al dissesto finanziario? Per sanare i debiti
fatti da Marino, negli anni precedenti è intervenuto il governo malgrado il Comune di Roma abbia una delle tassazioni più
alte d’Italia.
Per Renzi un avviso di garanzia, evidentemente, è una medaglia al merito!
In assenza di avviso di garanzia si chiedono le dimissioni a Lupi e De
Girolamo.
Renzi faccia onore al suo “decisionismo” e proceda a chiedere con forza le
dimissioni del sindaco di Roma! In mancanza di esse,
proceda con immediatezza a produrre tutti gli atti consentiti per pervenire
allo scioglimento d’ufficio del comune di Roma.
Roma, 8 Giugno 2015
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